Il clima - 2^ parte

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Buongiorno a tutti, 
L’uomo ha contribuito, negli ultimi due secoli, a modificare il clima in diverse zone del pianeta, immettendo nell’ambiente una grande quantità di sostanze inquinanti, che hanno provocato cambiamenti climatici non solo a livello locale, ma anche planetario: il riscaldamento globale, ad esempio, è imputabile all’eccesso d’anidride carbonica prodotta dalle varie attività umane.
Negli ultimi vent’anni i governi si sono occupati del problema, a cominciare dal 1985 con la Conferenza di Vienna per la protezione dello strato d’ozono;  con il Protocollo di Montreal nel 1987 per la riduzione dell’impiego dei clorofluorocarburi; sino ad arrivare nel 1997 al Protocollo di Kyoto, dove si impegnarono  entro il 2010 a diminuire l’emissioni di anidride carbonica e altri gas del 5% rispetto ai valori registrati nel 1990.
Nel frattempo, nel dicembre 2009 i leader mondiali si sono incontrati a Copenhagen per la quindicesima Conferenza delle Parti per discutere del Nuovo Accordo Globale e per affrontare il tema del riscaldamento globale.
Ad oggi il Protocollo di Kyoto è stato approvato da 163 paesi, responsabili del 61,6% delle emissioni.
La comunità internazionale è però consapevole che gli obiettivi di Kyoto non sono sufficienti a contrastare la minaccia del cambiamento climatico, si sta quindi cercando di definire obiettivi sempre più ambiziosi da realizzare dopo il 2012.
Inoltre fra i progetti di Kyoto si è deciso di aiutare i paesi in via di sviluppo a contrastare gli effetti dei mutamenti climatici.
Purtroppo non basta solo questo per migliorare la situazione, bisogna che cambino le abitudini facendo attenzione al risparmio energetico, con un occhio al problema ecologico.
Naturalmente il settore edilizio è in primis  per contribuire; infatti gli architetti e i costruttori cercano tramite la sempre nuova tecnologia di offrire al cliente finale un prodotto valido rispettando i canoni sopra citati.
Per poter avere un risparmio energetico e per ridurre le spese di manutenzione, le scelte degli impianti devono essere fatte in modo da offrire un alto livello di affidabilità, tenendo conto dell’esigenze dell’utilizzatore finale.
Le facciate, pur mantenendo un buon livello estetico e della funzionalità , possono essere costruite seguendo i canoni dell’ecosostenibilità con materiali ecocompatibili, usando un ottimo isolamento termico-acustico e una buona gestione della schermatura solare, avvalendosi, eventualmente, di elementi fotovoltaici per la  produzione di energia.
Le facciate strutturali soprattutto quelle a “doppia pelle”, hanno introdotto il sistema di doppio involucro per separare l’ambiente esterno, con condizioni climatiche instabili e volubili, dall’ambiente interno, che ha caratteristiche termiche, visive e acustiche adatte all’abitazione dell’uomo. In tal modo si ottiene quanto segue:
-         la riduzione delle dispersioni termiche dall’interno della costruzione verso l’esterno;
-         la ricezione dell’energia solare con la possibilità di produrla tramite i pannelli fotovoltaici;
-         l’isolamento acustico proveniente dall’esterno;
-         la regolazione e il controllo dell’energia luminosa naturale, diffondendola nei vari ambienti.
Per terminare si può dire che le facciate strutturali possono essere impiegate sia nei paesi a clima mediterraneo, che nei paesi a clima tropicale, tramite il controllo, in fase di progettazione, del calore e della ventilazione naturale; addirittura nei paesi a clima rigido, usando ottimi materiali isolanti ecocompatibili, facendo si che la luce naturale entri all’interno della casa, riducendo contemporaneamente l’irraggiamento diretto.
Le facciate strutturali, pertanto,  sono un efficace soluzione al problema climatico del nostro pianeta.
A domani!

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