Museo Egizio

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Hello friends.
Today we are speaking about the Egyptian Museum in Turin. It’s considered, for the value of its findings, the most important in the world after Cairo. It is located in the historic Palace of the Academy of Sciences, which also houses the Savoy Gallery. It was founded in 1824 by Carlo Felice  who bought the collection of findings from the piedmontese Bernardino Drovetti , French consul in Egypt. It was later expanded by the finds from the excavations of Ernesto Schiaparelli .


The museum houses about 30,000 pieces dating from the Paleolithic to the Coptic period. Many scholars of international fame, most notably Jean François Champollion,  deciphering  hieroglyphics were dedicated to the study of collections, because of the great importance of the findings.
Champollion wrote: "The road to Memphis and Thebes, passes through Turin "
The first item arrived in Turin was the Isiaca Mensa, an altarpiece in egyptian style, probably made in Rome in the first century after Christ, for a temple of Isis and purchased by Carlo Emanuele I of Savoy in 1630.
The latest  important acquisition is  the Temple of Ellesija, given by the Arab Republic of Egypt to Italy in 1970.

are about 6,500 objects on display. More than 26,000 artifacts are stored in warehouses, because they have to be well preserved or because they hold conservative scientific interest only (vases, stele, papyrus, statues) and are always under study, whose results are published regularly.
Next time we will speak of  Venaria Royal Palace..
Goodbye
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Buongiorno amici.
Oggi parliamo del Museo Egizio di Torino. E’ considerato, per il valore dei suoi reperti, il più importante del mondo, dopo quello del Cairo. Ha sede nello storico Palazzo dell’Accademia delle Scienze, che ospita anche la Galleria Sabauda. Fu fondato nel 1824 da Carlo Felice che qcquisatò la collezione dei ritrovamenti del piemontese Bernardino Drovetti, console francese in Egitto. In seguito fu ampliato con i reperti provenienti dagli scavi di Ernesto Schiaparelli.-
Il Museo ospita circa 30.000 pezzi che vanno dal periodo del paleolitico all’epoca copta. Molti studiosi di fama internazionale, primo fra tutti Jean François Champollion, decifratore di geroglifici si sono dedicati allo studio delle collezioni, per la grande importanza dei reperti.
Champollion scrisse:” La strada per Menfi e Tebe, passa da Torino”
Il primo oggetto giunto a Torino fu la Mensa Iliaca, una tavola d’altare in stili egizittizzante, realizzata probabilmente a Roma nel I secolo dopo Cristo, per un tempio di Iside e acquistata da Carlo Emanuele I di Savoia nel 1630.
L’ultima acquisizione importante è, invece, il Tempietto di Ellesija, donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel 1970.
Nelle sale del Museo sono esposti circa 6.500 oggetti. Più di 26.000 reperti sono depositati nei magazzini, per necessità conservative o perché rivestono interesse unicamente scientifico (vasi, stele, papiri, statue) e sono sempre oggetto di studio, i cui esiti sono regolarmente pubblicati.
La prossima volta parleremo della Reggia di Venaria.
Arrivederci.

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