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Ci sono due metri di misura: uno oggettivo e uno sentimentale. Il metodo oggettivo si basa sul valore commerciale dell'oggetto che dipende da diversi fattori: l'anno in cui è stato fabbricato, il numero di oggetti ancora in circolazione, lo stato in cui si trova l'oggetto, la presenza o meno dell'imballaggio, la richiesta del prodotto da parte di altri collezionisti. Il valore affettivo è invece collegato al valore soggettivo che si vuole attribuire a quell'oggetto: i ricordi ad esso legati, il particolare trasporto emotivo che quel prodotto suscita nella persona, l'estetica, la funzione che gli si vuole ridare, il valore culturale attribuitogli.
Come riconoscere gli oggetti di modernariato
Riconoscere un oggetto di modernariato è facile. Bisogna prendere quante più informazioni possibili studiando libri o informandosi su appositi siti Internet ad essi dedicati, dove si può scoprire per esempio l'anno di costruzione, i colori originali in cui veniva prodotto l'oggetto, il posto dove veniva apposto il marchio di fabbrica e la sua dicitura.
Questi oggetti possono far parte di una collezione o arricchire le stanze che abitualmente viviamo. Sono oggetti di uso quotidiano i quali hanno avuto un passato, sono stati toccati ed amati da altre persone prima di noi, oggetti che hanno una storia, che può continuare vivendo nelle nostre case. Molto spesso sono cose di cui altre persone si disfano, perché vecchie.
Chi acquista questi oggetti di solito è una persona che ha una cultura in merito, che conosce il perché, il quando e il come è stato costruito, quale materiale è stato utilizzato, con quale colore è stato prodotto il primo esemplare, qual' è l' architetto che l'ha ideato e la casa madre di costruzione.
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